Tu sei qui: Salute e BenessereOggi è la giornata mondiale della sindrome feto-alcolica: ecco cosa comporta assumere alcol in gravidanza
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), lunedì 9 settembre 2024 16:15:19
Il 9 settembre di ogni anno si celebra la Giornata mondiale della sindrome feto-alcolica (Fetal Alcohol Syndrome, FAS) e dei disturbi correlati, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza sugli effetti devastanti che il consumo di alcol durante la gravidanza può avere sul feto. Dal 1999, questa ricorrenza mira a sensibilizzare tanto il pubblico quanto il personale medico sui rischi associati all'assunzione di bevande alcoliche durante il periodo della gestazione, un'abitudine che può portare a disabilità permanenti e gravi anomalie nello sviluppo del nascituro.
L'alcol è una sostanza tossica che, quando viene assunta durante la gravidanza, attraversa la placenta raggiungendo il feto, il quale non ha la capacità di metabolizzarlo. Gli effetti sono devastanti: ritardo mentale, anomalie cranio-facciali, disturbi della crescita e danni neurologici sono solo alcune delle conseguenze che possono verificarsi. La FAS rappresenta il quadro più grave dello spettro dei disturbi feto-alcolici (FASD), un insieme di alterazioni che includono deficit neuro-cognitivi e comportamentali che accompagneranno il bambino per tutta la vita.
Secondo l'Alleanza europea per la sindrome feto-alcolica, l'unica scelta responsabile è l'astensione totale dall'alcol non solo durante la gravidanza, ma anche nei periodi precedenti il concepimento, soprattutto in caso di gravidanze pianificate o a rischio. La prevenzione di queste patologie è possibile al 100%, ma richiede una corretta informazione e una consapevolezza diffusa.
In occasione della Giornata mondiale della sindrome feto-alcolica, l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sui social media, rivolta in particolare alle giovani donne e a coloro che pianificano una gravidanza. L'iniziativa, supportata dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'ISS, mira a chiarire che non esiste una dose sicura di alcol da assumere durante la gravidanza e che l'astinenza è l'unica soluzione per tutelare il futuro nascituro.
I dati del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'ISS, raccolti nel triennio 2019-2022, evidenziano che lo 0,2% delle future madri rientra in un profilo di bevitrice cronica, mentre quasi il 6% è considerata bevitrice sociale, ovvero consuma alcol in occasioni conviviali. Queste cifre sottolineano l'importanza di continuare a diffondere messaggi chiari e incisivi sui pericoli del consumo di alcol in gravidanza.
Parallelamente alla campagna, è stato avviato un progetto biennale di monitoraggio finanziato dal Ministero della Salute nell'ambito del programma CCM 2023. Il progetto si propone di formare i professionisti socio-sanitari e di educare le giovani donne sui rischi connessi all'alcol durante la gravidanza. Tra le iniziative previste vi è il monitoraggio del consumo di alcol e altre sostanze psicoattive nelle donne in gravidanza, attraverso test specifici, come la ricerca di metaboliti dell'alcol nei capelli e nel meconio dei neonati.
Il progetto si avvale della collaborazione di importanti enti sanitari italiani, tra cui l'IRCCS Burlo Garofalo di Trieste e il Policlinico Umberto I di Roma. È inoltre prevista una serie di corsi di formazione a distanza (FAD), rivolti a 5.000 professionisti socio-sanitari, che partiranno il 9 settembre e si estenderanno per i prossimi mesi, con l'obiettivo di fornire le competenze necessarie per la diagnosi precoce e la gestione dei disturbi dello spettro feto-alcolico.
In conclusione, la Giornata mondiale della sindrome feto-alcolica rappresenta un'importante occasione per riflettere sui rischi legati all'alcol in gravidanza e sulle azioni concrete che possono essere messe in campo per prevenirli. Zero alcol è la parola d'ordine, un messaggio che deve essere trasmesso con forza a tutte le donne che desiderano una gravidanza sana e sicura.
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