Tu sei qui: Territorio e AmbienteDepuratore in Consiglio Provinciale, architetto Cavaliere: «I Sindaci di Maiori e di Minori hanno sempre seguito fasi del progetto»
Inserito da (Maria Abate), mercoledì 7 aprile 2021 15:09:18
Oggi, 7 aprile 2021, all'Ordine del Giorno del Consiglio Provinciale di Salerno c'era anche l'interrogazione a risposta scritta e orale dei Consiglieri provinciali di Forza Italia, Valerio Longo e Giuseppe Ruberti, riguardante l'impianto di depurazione dei Comuni di Maiori e Minori.
«È una questione annosa, che ha richiesto - ha detto il Presidente della Provincia di Salerno Michele Strianese - un impegno di spesa notevole, con fondi della Regione e dell'Unione Europea. Abbiamo già inaugurato tanti impianti di depurazione in Provincia di Salerno. Le progettazioni vengono fatte dai tecnici seguendo tutti i vincoli che bisogna rispettare. È normale che ogni consigliere comunale può avere una sua propria idea, ma ci affidiamo ai tecnici per le soluzioni finali. Il 15 aprile scadono i termini di gara. L'affidatario dovrà poi redigere un progetto definitivo che sarà ovviamente migliorativo».
«Una vicenda che ha assunto termini quasi grotteschi - ha commentato l'architetto Angelo Cavaliere -. Il primo progetto prevedeva un impianto di depurazione sul lungomare. Al di là degli aspetti poco funzionali, c'erano dei problemi normativi. Ecco perché è stato trasferito al Demanio, fuori dal centro urbano. Quanto alla seconda questione posta dai consiglieri Longo e Ruberti, esiste un Piano Regionale degli impianti di depurazione che prevede che gli ambiti di depurazione siano raggruppati nei comuni di Maiori, Minori, Tramonti, Scala, Ravello e Atrani. Ecco perché sono stati aggiunti i comuni che nel primo progetto non erano stati presi in considerazione disattendendo a una norma. C'è da dire, poi che dal punto di vista tecnico, ci sono due impianti di pre-trattamento dei liquami: a Tramonti e a Marmorata. Quanto ai pareri della commissione locale del paesaggio, verranno ricevuti dopo che sarà redatto un progetto definitivo, adesso siamo ancora allo studio di fattibilità».
Oltre alle questioni tecniche, i consiglieri di opposizione chiedevano al presidente Strianese di «essere messi a conoscenza se il sindaco di Maiori Antonio Capone abbia partecipato alla variazione sostanziale del progetto, anche in considerazione che in pubbliche assise affermava che giammai l'impianto sarebbe stato utilizzato per altri comuni se non per quelli di Minori e Maiori».
Anche in merito a tale domanda, ha risposto l'architetto Cavaliere: «Sia il sindaco di Maiori che quello di Minori hanno costantemente seguito, supportati dai propri tecnici, le fasi di realizzazione del progetto al fine di ottimizzarne tutti gli aspetti ricadenti nei propri territori», ha dichiarato.
E ha aggiunto: «In merito alla condotta sottomarina che in molti stanno ponendo quale alternativa, si sta portando avanti una campagna di disinformazione: alla luce dei fatti tecnici è stata scartata. Il depuratore di Maiori riguarda tutta la Costiera Amalfitana e il fatto che non abbia ancora un impianto è anacronistico».
«Anche in consiglio provinciale - ha commentato l'ex assessore comunale Mario Ruggiero - continua la solita solfa sul campanilismo da superare. Caro Presidente Strianese, un esempio banalissimo; si rende conto che non più di un anno fa noi operatori turistici di Maiori abbiamo dovuto subire una ordinanza ANAS che di fatto ci proibisce di spostarci in direzione Amalfi e Ravello se non in fasce orarie prestabilite e con determinati mezzi e che da Sorrento verso le stesse mete si può circolare senza limiti?».
«Caro arch. Cavaliere, ma quale progetto preliminare ha approvato Maiori? Il consiglio comunale si è espresso unicamente il 22 giugno 2016 (Delibera n. 27) e non c'era nessun progetto oltre alla volontà di delocalizzazione dell'impianto. Credo che i primi a fare confusione siate voi! E devo constatare ancora una volta però, che "giriamo" attorno al problema senza affrontarlo...», ha chiosato Ruggiero, che è stato costretto a lasciare la giunta comunale proprio per le incongruenze che aveva riscontrato e denunciato in merito all'iter decisionale sul depuratore.
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