Tu sei qui: Territorio e AmbienteGioacchino Di Martino si interroga sulla capacità dei maioresi di promuovere il territorio ma il suo post viene strumentalizzato
Inserito da (Maria Abate), giovedì 9 gennaio 2020 09:31:31
Partendo da un interessante post pubblicato sui social da Gioacchino Di Martino, volto a smuovere le coscienze dei maioresi più distratti, sono in molti invece a strumentalizzare il suo scritto, ricavandone addirittura articoli giornalistici che danneggiano l'immagine di Maiori.
Un classico a cui siamo ormai abituati che però adesso utilizza un ex sindaco di Ravello, orfano della sua poltrona, per attaccare l'amministrazione e tutto il comparto produttivo della ridente cittadina costiera.
Ecco il post di Gioacchino Di Martino pubblicato il 5 gennaio scorso:
"Dopo aver visto Linea Verde Rai 1 di oggi, 5 gennaio 2020, trasmissione nella quale sono apparse immagini, personaggi e storie di Amalfi, Minori, Cetara, Tramonti e Positano, mi interrogo sulla capacità di noi Maioresi di promuovere in modo adeguato i pregi del nostro territorio. Eppure, a parte che siamo il comune più popoloso della Costa dopo Vietri sul Mare, le nostre bellezze paesaggistiche (non dimentichiamo che il celebrato panorama di Ravello non è altro che Maiori - e qui un vero paradosso: se guardiamo Capri da Punta Campanella diciamo "Com'è bella Capri!", se guardiamo Maiori da Ravello diciamo "Com'è bella Ravello!"), i nostri monumenti (uno per tutti Santa Olearia), le nostre radicate e tuttora vissute tradizioni di cultura popolare e anche gastronomiche (l'antico dolce della melanzana alla cioccolata è parte integrante della tavola dei Maioresi nei giorni di festa), la ricchezza naturalistica di siti come Capodorso (ancora oggi una della aree più selvagge della Costa d'Amalfi) meriterebbero ben altra attenzione soprattutto da parte nostra. Un'ultima considerazione: gran parte dei limoni, dei quali abbiano visto varie immagini, prodotti in Costiera proviene da Maiori, essendo da tempo il nostro territorio quello con la più ampia superficie dedicata e con la maggiore produzione. Insomma, diamoci da fare!"
Tra i vari commenti, alcuni anche interessanti, quello che ha scatenato l'ira di molti cittadini è sicuramente quello di Secondo Amalfitano ex direttore di Villa Rufolo, licenziato dal Commissario Felicori (leggi qui l'articolo de Il Vescovado): «Mi domando e domando a tutti: Maiori ha un progetto strategico di sviluppo locale? Gli Enti, i privati, le Organizzazioni locali, in quale direzione devono andare? Ho radici maioresi per essere il mio Cognome imposto da quel Comune a mio nonno, quindi mi sento legato a questo posto, ma con tutto l'affetto vedo solo vuoto e nulla dappertutto.» Un attacco gratuito, probabilmente alla ricerca della perduta visibilità, a cui l'amministrazione guidata da Antonio Capone ha deciso di non replicare.
Immediata invece la risposta di un ex dipendente del Comune di Maiori, Enzo Mammato, oggi in pensione: «Secondo Amalfitano, a dire il vero neanche Ravello ci ha fatto ...presenza! Per non dire... 'na bella figura!» A cui è seguita pronta la replica di Amalfitano: «Enzo Mammato non parlavo della presenza alla puntata né dell'assenza. Commentavo il post di Gioacchino che ha ha fatto un discorso più ampio. Al di là di questo non intendo fare campanilismo improduttivo e sterile, anche perché non amo le aree affollate».
Non ama le aree affollate ma dal suo profilo, poche ore prima, aveva aperto un esperimento democratico sulla Fondazione Ravello dove "tutti potevano chiedere tutto e bisognava rispettare le idee di tutti ma, in contraddizione proprio con il primo punto, erano gradite solo domande e proposte". Operazione naufragata dopo il primo commento di un cittadino maiorese.
Insomma, Maiori continua ad essere il bersaglio di un certo tipo di stampa che ormai ha iniziato anche a stancare. Noi ricordiamo a noi stessi un vecchio adagio popolare: la Volpe, quando realizza di non poter arrivare all'uva, dice che è acerba!
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