Tu sei qui: Territorio e AmbienteMaiori: dall’incontro “Zona Rossa” emerge la possibilità di istituire un Presidio Territoriale Geologico
Inserito da (Maria Abate), lunedì 20 gennaio 2020 11:56:30
Si è svolto con successo, nella chiesa di San Domenico a Maiori, l'incontro pubblico "Costiera Amalfitana Zona Rossa", promosso dai cittadini firmatari dell'appello "Per la tutela della Costiera Amalfitana".
Presenti il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello con Ferruccio Ferrigni (responsabile scientifico del Piano di Gestione Sito UNESCO Costa d'Amalfi), Italia Nostra Salerno con la presidente Raffaella Di Leo, Legambiente Campania con il responsabile scientifico Giancarlo Chiavazzo, il Club UNESCO di Amalfi con Enzo Sannino. Assenti, per sopraggiunti imprevisti, la Protezione Civile Regione Campania e l'Ordine dei Geologi della Campania.
Dopo un'introduzione del geologo Vittorio Di Benedetto, che ha illustrato ampiamente la struttura morfologica del territorio e le cause del dissesto idrogeologico, Ferruccio Ferrigni ha evidenziato le modalità di mitigazione sostenibile del rischio e l'importanza di un supporto all'agricoltura, soprattutto amatoriale. Infine, sono state illustrate le opportunità di segnalazione e gestione di potenziali rischi attraverso la pagina www.tutelailtuoterritorio.it.
Armonia tra tutela delle vite umane e rispetto dell'ambiente naturale è stato il leitmotiv del discorso del responsabile scientifico di Legambiente, che ha parlato della necessità di una governance territoriale unificata che guardi a soluzioni sostenibili con la prevenzione primaria per la gestione delle allerte e l'istruzione delle comunità alle emergenze e al rischio. Non sempre, infatti, il rischio è mitigabile con interventi strutturali quindi è necessario acquisire consapevolezza e attenzione al proprio territorio perché con il rischio bisogna conviverci.
Un'interessante proposta arriva dalla presidente di Italia Nostra Salerno, che ha introdotto la necessità di istituire un Presidio Territoriale Geologico. Inoltre ha associato l'aumento del rischio ad una gestione scorretta del territorio e all'abusivismo, portando esempi concreti. Le strutture abusive danneggiate da frane, ha detto, non devono essere risarcite con soldi pubblici.
Quindi, Enzo Sannino e Marco Aceto, che hanno dirette esperienze nel settore agricolo, hanno sottolineato l'importanza delle macere e dei terrazzamenti nella prevenzione dai rischi di dissesto.
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