Tu sei qui: Territorio e AmbienteMaiori si mobilita contro il depuratore con petizioni online e una protesta sul lungomare
Inserito da (Maria Abate), martedì 6 aprile 2021 17:20:57
Maiori non si arrende e lotta contro il depuratore consortile voluto dalla maggioranza, di cui domani, 7 aprile, si parlerà anche a Salerno, in consiglio provinciale.
Non è una questione politica, ma di coscienza civica: sono tantissimi i cittadini che non vogliono che il Demanio, vera oasi di biodiversità ambientale, diventi area di depurazione per i reflui di molti comuni della Costa d'Amalfi. Il convegno in streaming dello scorso 26 marzo, con l'accurata spiegazione dell'opera fatta dai tecnici, non ha convinto quasi nessuno.
«Da alcuni anni, da semplici cittadini abbiamo posto la questione del depuratore consortile nel Demanio di Maiori. Purtroppo, anche dall'ultima iniziativa intrapresa dall'Amministrazione, sembra che il tutto sia deciso senza tenere conto assolutamente della volontà popolare», ha dichiarato Vincenzo Rispoli, fondatore del gruppo "Nuova Primavera Maiorese", che già un anno fa lanciava una petizione contro il depuratore (ancora firmabile cliccando qui).
A questa petizione se n'è aggiunta un'altra, "No al depuratore! Sì alla condotta sottomarina!", lanciata dal Comitato "Tuteliamo la Costiera amalfitana" lo scorso febbraio (che è possibile sottoscrivere cliccando qui).
«Oggi non è più il tempo dei distinguo - ha aggiunto - o delle scelte di opportunità. Il nostro appello è rivolto a tutta la cittadinanza ed agli attori politici, sociali ed economici mobilitati sulla questione, affinché condividano la necessità di un'azione unitaria e di un'adesione unanime a tutte le iniziative in corso ed a quelle che verranno intraprese nelle prossime settimane. Per una nuova primavera di coscienze, partecipazione e democrazia».
Una delle iniziative in programma è quella del Comitato, che nel rispetto delle norme anti-Covid, ha organizzato per domenica 11 aprile una manifestazione di protesta sul lungomare di Maiori, presso il Monumento di Santa Maria a Mare, per dire "no" alla compromissione di un'area ad elevato valore ambientale, ma anche al traffico dei camion per lo smaltimento dei fanghi che creerebbero un via vai consistente su Via Nuova Chiunzi e ai costi di gestione che graverebbero sulle tasche dei cittadini.
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