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Depuratore consortile a Maiori, l’architetto Cavaliere pronto a denunciare chi ha firmato diffida. “Idea Comune”: «Lei non può decidere autonomamente!»

Il gruppo consiliare di Maiori “Idea Comune” dopo aver sottoscritto l’atto di diffida del Comitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana” contro la realizzazione del “Megadepuratore” consortile in località Demanio di Maiori, ha ricevuto in risposta (insieme a tutti coloro i quali hanno firmato) una diffida dal responsabile del procedimento Angelo Cavaliere, che si dice pronto a denunciare chi intende intralciare il progetto

Inserito da (Maria Abate), martedì 27 aprile 2021 18:46:36

Il gruppo consiliare di Maiori "Idea Comune" dopo aver sottoscritto l'atto di diffida del Comitato "Tuteliamo la Costiera Amalfitana" contro la realizzazione del "Megadepuratore" consortile in località Demanio di Maiori, ha ricevuto in risposta (insieme a tutti coloro i quali hanno firmato) una diffida dal responsabile del procedimento Angelo Cavaliere, che si dice pronto a denunciare chi intende intralciare il progetto.

Per questo i consiglieri di minoranza Salvatore Della Pace e Marco Cestaro hanno inviato un'accurata lettera alla Regione Campania, al Vicepresidente Fulvio Bonavitacola, alla Provincia di Salerno, al Presidente Michele Strianese, al Sindaco e ai Consiglieri comunali del Comune di Maiori, nonché allo stesso Rup Cavaliere.

Dopo aver effettuato una dettagliata cronistoria della vicenda depuratore, dagli inizi alle modifiche, dalla mancata "contezza" alla rivelazione dell'ampliamento dei comuni serviti, il gruppo consiliare consiglia di valutare la condotta sottomarina e solo se questa non dovesse essere praticabile procedere alla realizzazione di un depuratore, che però coinvolga solo Tramonti (con le acque già depurate) e Maiori.

«Quando non si ha la volontà di programmare, riflettere, e nella trasparenza decidere la giusta soluzione, scatta l'autodifesa: si rischia anche di essere imputati. Si vuole assegnare un ruolo improprio alla procura della Repubblica», affermano Della Pace e Cestaro, in riferimento alla diffida di Cavaliere. Di seguito il testo integrale.

 

Ci sono scelte che decidono il destino di una comunità. Ci battiamo perché Maiori non merita di diventare il "Paese della depurazione".

Maiori ha già dato: la raccolta dei rifiuti solidi urbani di una parte dei Paesi rivieraschi della costa, viene depositata e smaltita nel nostro territorio.

Sbaglia, quindi, chi crede al gretto egoismo. Ma non ci possiamo permettere di perdere la nostra vocazione turistica; e questo invasivo intervento minaccia proprio il futuro sviluppo socio-economico della comunità.

Il Dirigente della Provincia, dopo un assordante silenzio di cinque anni, oggi ritiene che non si possa disturbare il manovratore. È nostro dovere farlo, invece.

Noi sediamo con orgoglio nel Consiglio Comunale.

Il Consiglio è e rimane il cuore delle decisioni della nostra comunità. Crediamo alla bella politica e alla partecipazione attiva dei cittadini.

Chi ha il potere di decidere e firmare gli atti amministrativi, deve sentire il dovere di ascoltare e dare risposte adeguate.

STIAMO PARLANDO DELL'ATTUAZIONE DEL GRANDE PROGETTO DEI CORPI IDRICI PER LA COSTA D'AMALFI FINANZIATI PER 35 MILIONI DI EURO E UTILIZZANDO IL RECPUERO DI FONDI EUROPEI.

Entriamo nel merito:

la Provincia, nel Comune di Conca dei Marini, a "Punta Trasita", autorizza con la dinamite, ricavare in roccia una profonda galleria: c'è da sistemare un depuratore consortile tra i Comuni di Conca dei Marini, Furore, Praiano, Ravello, Scala ed Atrani.

Anche in località Marmorata di Ravello si procede con i lavori afferenti al progetto in esame.

Nel mese di Giugno 2019 il Presidente della Provincia Strianese cristallizza lo scenario descritto, visitando sia la galleria e sia i lavori in corso in località Marmorata di Ravello.

Poi, improvvisamente, si cambia rotta: si individuano altre soluzioni, nascono nuovi accorpamenti, si procede a nuovi scavi e il "Megadepuratore" del Demanio di Maiori adesso deve servire: Maiori, Minori, Atrani, Scala, Ravello e Tramonti.

Più che interventi coordinati, la metafora che può dare un senso, è il vorticoso girare di una trottola incontrollabile.

Con umiltà, ma con fermezza, chiediamo: chi ha deciso? Quando si è deciso? Quali atti amministrativi sono stati posti in essere? E perché si è deciso in modo diverso?

Ma l'arcano non finisce qui.

Nel mese di Ottobre 2020, la Commissione locale di Maiori per il paesaggio, prende in visione il progetto dell'impianto di depurazione inviato dalla Provincia. La Commissione individua 11 punti di criticità e sospende l'esame della pratica, perché "ritiene necessario definire eventuali incontro col progettista...al fine di acquisire le delucidazioni...finalizzate all'espressione del parere di competenza...".

Tace la Provincia, tace il tecnico, tace il Sindaco di Maiori. La Provincia, invece di rispondere, indice la gara, questa volta non sul progetto definitivo del "Megadepuratore", presentato alla Commissione comunale, ma su uno studio di fattibilità.

C'è tanta ipocrisia nella scelta che fare commenti appare superfluo: si aggirano gli ostacoli e sarà cura poi, di chi vincerà la gara, chiedere i pareri di competenza. Ci sarà tempo per capire l'anomala procedura messa in atto.

Il Sindaco di Maiori, alla richiesta del "Comitato" di accedere agli atti, completa il capolavoro: alla stampa nel Gennaio 2021 afferma: "...il soggetto attuatore è la Provincia di Salerno...noi non abbiamo contezza...nel 2016 individuammo l'ubicazione del depuratore che avrebbe servito Maiori- Minori in località Demanio, votato all'unanimità in Consiglio Comunale".

Il Sindaco fa riferimento alla delibera n. 27 del 20/06/2016.

La stessa delibera viene indicata esplicitamente dal responsabile della Provincia Cavaliere, nel dare riscontro ad una interrogazione provinciale di un gruppo politico. Questo accade nel Marzo 2021.

Ma le cose non stanno così: la delibera non dice nulla sulla localizzazione. E il depuratore riguarda solo Maiori e Minori.

Ma le stranezze continuano.

E la vera farsa si consuma nel Consiglio Comunale di Maiori: su nostra richiesta si discute finalmente del "Megadepuratore". L'assessore Mario Ruggiero ribadisce una verità cristallina: mai, nel Consiglio e nella giunta, si è discusso di un "Megadepuratore" consortile capace di soddisfare le esigenze di sei Comuni. L'assessore ai lavori pubblici, mentendo, afferma che nulla è deciso: non c'è in atto una gara e la maggioranza ritornerà in Consiglio Comunale per decidere se approvare il depuratore consortile (Maiori - Minori) o la condotta sottomarina, che porterà i liquami nel depuratore di Salerno.

Il Sindaco assiste impassibile alla disputa e alla fine interviene con le sue riflessioni. Subito dopo arriva la decisione: premia chi mente, e punisce, cacciandolo dalla giunta, l'assessore.

Ma il gesto di Mario Ruggiero resta: nobilita la bella politica e salva la dignità dell'intero Consiglio Comunale.

Pochi giorni dopo, il 26 Marzo 2021, nel Comune di Maiori c'è un tavolo tecnico. Il Tema: "risorsa mare". Ma la discussione verte esclusivamente sul "Megadepuratore". E finalmente il responsabile del procedimento, arch. Cavaliere, annuncia che la località individuata è il Demanio e che i Comuni interessati sono: Maiori, Minori, Atrani, Scala, Ravello e Tramonti. Si apprende che l'opera muraria contenente il "Megadepuratore" sarà interrata, sotto il livello stradale che costeggia la sponda del torrente Demanio. Questo torrente raccoglie le acque delle due gole del Demanio.

Il Demanio è una zona importante sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico. Non lo dice il Sindaco di Maiori, ma lo sottolinea personalmente quello di Minori, Andrea Reale: "mai e poi mai avrei avuto l'intento o l'interesse a sminuire quella che invece è una zona di pregio naturalistico e men che meno a offendere chi vi risiede...".

Ma sgomenta l'opera interrata. Proviamo ad immaginare il "Megadepuratore" interrato e quindi sottoposto all'alveo del fiume, quando si ingrossa. La cosa avviene spesso: l'ultima volta risale al Settembre del 2018.

Facilmente si può obiettare: state esagerando!

Riportiamo allora la relazione illustrativa generale del Dicembre 2020 che accompagna la documentazione del "Megadepuratore" proposto dalla Provincia.

Si legge, testualmente: "...ampie porzioni dei territori comunali di Maiori e Minori interessate dagli interventi è considerato a rischio idrogeologico...Le aree adiacenti il torrente vallone di Vecite affluente in sinistra idraulica del Reginna Major lungo Via Demanio in cui è prevista la realizzazione del nuovo Depuratore/isola ecologica, presentano un livello di rischio e pericolosità di frane e colata molto elevata (R4 e P4)...si osserva che tutta l'area valliva che si estende a partire dalla struttura sportiva di Via Demanio fino alla foce sono suscettibili di danno potenziale molto elevato...".

Ma c'è di più: il Sindaco informa la stampa, appena pochi giorni fa: "verranno cantierati altri tre lotti di interventi riguardanti il tratto di Trapulico - foce Reginna, l'alveo del Demanio...e la zona Ponteprimario, nella parte alta del Paese...".

Ecco il paradosso: si impegnano risorse pubbliche (4.200.000,00 di euro) per la prevenzione idrogeologica e la fragilità del territorio comunale; si deve intervenire per mitigare la pericolosità dell'alveo del torrente che attraversa il Demanio e poi, insieme, Provincia e Comune intendono allocare il manufatto del "Megadepuratore" accanto alla strada comunale del Demanio che costeggia l'alveo del torrente, e per completare sarà anche interrato.

Se non conservassimo almeno la memoria del passato, sarebbe inspiegabile il disappunto che avvertiamo. Pensiamo alla tragedia dell'alluvione del 1954: la vallata Tramonti - Maiori fu devastata; la geografia del territorio lussureggiante mutò drammaticamente; il fiume Reginna, col Demanio e altri rigagnoli, portarono via decine e decine di vite umane.

E noi, senza un'accurata programmazione, oggi facciamo festa perché così anche Maiori avrà la sua bella "bandiera blu".

Prima di chiudere, dopo i fatti esposti e tutti documentati, sono necessarie delle riflessioni.

Secondo Squizzato è stato Sindaco di Cetara. Con competenza e costante impegno, dimostrò che il suo territorio era così fragile che impediva la costruzione del depuratore. Il successore ha completato il suo lavoro degnamente: la Regione, la Provincia, il Dirigente Cavaliere, festeggiano entusiasticamente la condotta sottomarina che congiunge il centro rivierasco con il grande depuratore di Salerno. E noi siamo felici per Cetara.

La stessa soluzione, che noi condividiamo unitamente al Comitato e ai sottoscrittori della petizione, fu proprio annunciata dal vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola, già nel Settembre del 2015. Conosciamo i meriti e l'onestà intellettuale di Bonavitacola, ecco perché l'ultimo intervento a chiusura del dibattito "risorsa mare", c'è parso del tutto contradditorio.

Lo stesso dirigente Cavaliere, però, sempre nel tavolo tecnico di "risorsa mare", indicando col dito un foglio di una vecchia mappa, con poche battute, fece rilevare che la presenza del Porto di Salerno, i sottoservizi eccessivi nello specchio d'acqua sottostante, escludevano la soluzione della condotta sottomarina.

E già, forse quella di Cetara passa attraverso l'azzurro cielo.

Eppure, il nostro territorio confina con Cetara e la frazione Erchie è attaccata al borgo marinaro. Per come si è operato adesso il risultato è il seguente: Erchie è senza depuratore, e Maiori diventa il paese della depurazione. Ma lo sconcerto continua: o Erchie si dovrà allacciare alla condotta che porta i reflui nel grande depuratore di Salerno, oppure, sempre in condotta, nel Demanio capoluogo. A meno che, con qualche astrusa alchimia, non venga realizzato anche ad Erchie un "minidepuratore".

Tutti sappiamo che il mare sicuramente soffre, anche se nasconde bene le sue ferite. Parliamo del Mediterraneo: il 20% della superficie lo detengono i concessionari dell'industria del petrolio e del gas; solo noi italiani, con gli oltre 8000 chilometri di costa, ogni anno buttiamo in mare più di 13000 tonnellate di plastica, creando danni immensi e la morte di una parte della fauna ittica; il cemento selvaggio avanza sulle nostre coste per chilometri, senza mai arrestarsi e a completare lo scenario ci penseranno i container: si è stimato che entro il 2030 circa 18 milioni attraverseranno le acquee del Mediterraneo.

La costa d'Amalfi, Maiori in particolare, non ha industrie inquinanti, non ha una concentrazione di piccole medie-aziende in zona P.I.P. (piano insediamento produttivo), perché questo strumento urbanistico nel nostro territorio, non ha alcun motivo di esistere.

Da decenni gli amministratori di Maiori hanno affrontato il problema del mare pulito. Oggi il Paese è servito da due condotte: la prima trasferisce le acquee reflue del fiume Reginna; la seconda, in località Costa d'angolo, parte dall'impianto di "pretrattamento" e si allunga nelle acque del mare per più di 820 metri, dove il diffusore terminale è posto ad una profondità di 80 metri. Si crea così, naturalmente, una camicia impenetrabile e i colibatteri, senza ossigeno, muoiono.

I RISULTATI SONO RILEVATI DALL'ARPAC, SCIENTIFICAMENTE INCONFUTABILI, PER LA COMPETENZA E LA SCRUPOLOSITA' DEL LORO LAVORO, TRATTANDOSI DI UNA STRUTTURA PUBBLICA. SI RIPORTANO GLI ESAMI DEGLI ULTIMI 5 ANNI: "...QUALITA' DELLE ACQUE MARINE DI MAIORI, ECCELLENTE".

Studi di professori universitari e scienziati della materia, hanno spiegato che la posizione rigida dell'UE sui depuratori non sempre è condivisibile. Certo, dove sono presenti ingenti quantità di reflui industriali e in presenza di scarsissime profondità dei fondali, non ci sono dubbi: il depuratore è l'unico intervento coerente e insostituibile. E questo è necessario in gran parte delle zone del nord Europa.

Ma quando si generalizza, si commette l'errore opposto. Per sintetizzare, un esempio concreto: ciascuno di noi, ogni giorno, espelle dal corpo le stesse sostanze pari a quelle di un tonnetto di 5 chili.

Il dramma dell'ecosistema non risiede quindi in ciò che espelliamo...anzi, un tempo, nei campi, i contadini lo utilizzavano come concime, spesso fumante. Il dibattito che riguarda Ischia, su come procedere alla depurazione delle acquee reflue, è un esempio illuminante.

Facciamo queste riflessioni perché quando non si ha la volontà di programmare, riflettere, e nella trasparenza decidere la giusta soluzione, scatta l'autodifesa: si rischia anche di essere imputati.

Si vuole assegnare un ruolo improprio alla procura della Repubblica. Vogliamo ricordare a noi stessi che la procura colpisce i reati. Non è giusto strumentalizzare la funzione che svolge quotidianamente la magistratura inquirente: non invade il campo di chi deve compiere le scelte, ma semplicemente persegue chi commette i reati.

Arch. Cavaliere, lo diciamo con profonda convinzione: Lei non si deve rendere disponibile a informare la Procura di informazioni in suo possesso, ma semplicemente ha il dovere di compiere l'atto più semplice; si rechi in Procura ed esponga quello che sa e che la inquieta. La semplice enunciazione serve a poco.

Chiudiamo.

- nel ruolo di Consiglieri Comunali riteniamo che per Maiori il "Megadepuratore" in località Demanio presenta moltissime criticità ed è pericolo. Tutto il territorio subirebbe una forma di sventramento, per far funzionare l'impianto. Condividiamo del tutto le argomentazioni del Comitato e dei sottoscrittori della petizione: la condotta sottomarina, come è avvenuto per Cetara, sarebbe la soluzione ottimale. Se la Provincia ritenesse questa soluzione non praticabile, l'alternativa è naturale: privilegiare l'asse Tramonti - Maiori e, per caduta, portare le acquee reflue in località Costa d'Angolo e trasformare, quindi, l'attuale impianto di pretrattamento in un impianto più aggiornato e più efficace alla depurazione, servendosi magari anche di un modesto impianto in roccia, considerato anche le condotte già esistenti e funzionanti.

- riteniamo che le procedure adottate dalla Provincia siano contradditorie e poco coerenti;

- confermiamo che tutto quello abbiamo riportato fin qui è documentato;

- infine, ribadiamo che la programmazione e gli indirizzi sul territorio comunale sono di competenza esclusiva del Consiglio: né il Sindaco, né la giunta, né men che meno un assessore o qualche tecnico comunale, possono decidere autonomamente senza avere il conforto delle decisioni dell'organo sovrano, che per legge è quello eletto dal popolo.

 

Maiori, 27 aprile 2021

I Consiglieri comunali di Idea Comune

Salvatore Della Pace

Marco Cestaro

 

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