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Storia e Storie

Maiori, Costiera Amalfitana, Cantù, Lombardia

E’ di Maiori il nuovo Presidente dell’Associazione Comandanti ed Ufficiali della Polizia Municipale della Lombardia

il comandante della Polizia Municipale di Cantù è originario della Costa d'Amalfi

Inserito da (admin), mercoledì 20 febbraio 2019 21:58:26

Il tenente colonnello Vincenzo Aiello, originario di Maiori, p stato eletto presidente della delegazione ANCUPM(Associazione Nazionale Comandanti e Ufficiali dei corpi di Polizia Municipale) della Lombardia.

Attuale comandante dei Vigili di Cantù, comune brianzolo di 40mila abitanti, Aiello (oggi quarantenne) è nato ed ha vissuto la sua gioventù a Maiori in Costiera Amalfitana per poi trasferirsi al Nord dove la sua carriera lo ha portato a questo prestigioso traguardo.

Ennesima soddisfazione per un cittadino della Costa d'Amalfi: suo padre, Luca Aiello, ha svolto il ruolo di Comandante dei Vigili al Comune di Praiano.

A riconoscere i meriti di Aiello l'ex sindaco di Praiano e già Consigliere Regionale Salvatore Gagliano che ha dichiarato:«Sono felice del riconoscimento riservato a Vincenzo Aiello, ragazzo di grandi capacità morali e professionali, che ben conosco da anni. E' un peccato il dover considerare ancora una volta, che le migliori risorse del nostro Sud, per avere dei giusti riconoscimenti professionali, devono emigrare al Nord o all'estero, dove essendoci ancora un rispetto della meritocrazia, riescono ad esprimere il meglio di sè. Complimenti a Vincenzo e al papà Luca Aiello, che per anni ha svolto il ruolo di Comandante dei Vigili al Comune di Praiano, sempre con diligenza ed elevate capacità professionali».

Sul futuro dell'ANCUPM Lombardia Aiello ha le idee chiare: «Ai primi bisogni di vedere nell'Associazione la casa comune, un punto sicuro di riferimento e di maggior sicurezza nello svolgimento delle attività istituzionali, sempre più complesse, sono subentrate nuove motivazioni di affiliazione, dettate dall'evoluzione delle tecnologie operative, dalle necessarie interrelazioni dei nuovi "saperi", dallo scambio di informazioni e di conoscenze delle nuove tecniche comunicative, presupposti indispensabili per soddisfare i nuovi problemi di ordine e sviluppo sociale, imposti dalla modernizzazione degli apparati della Pubblica Amministrazione.
La Polizia locale vive tempi turbolenti che la chiamano a gestire le profonde trasformazioni socio-politiche e culturali, insieme ai nuovi istituti contrattuali, con danni incommensurabili derivanti dalla privatizzazione del rapporto di lavoro, ed ai mutati rapporti con l'Anci in seguito alle nuove politiche che irrompono nella vita comunale con le elezioni dirette dei Sindaci, assunti a referenti istituzionali per i problemi di sicurezza urbana. E' giunto il tempo di inventare nuovi scenari operativi per sviluppare una nuova storia della polizia locale, da inserire in una calibrata collaborazione nel rapporto con gli apparati governativi, baipassando le lacune evidenziatesi con il superato impianto legislativo della legge n. 65 del 1986.
Notori sono lo sconforto e lo scetticismo strisciante nella nostra Categoria, talvolta divisa per diaspore interne, conseguenziali alla crescente erosione dell'autonomia operativa dirigenziale, insieme alle persistenti richieste di riconoscimento dei suoi diritti assistenziali ed economici. Anche l'Associazione vive il delicato momento della transizione al nuovo, per cui instancabile rimane l'impegno nel tessere ogni possibile raccordo collaborativo al suo stesso interno ed a livello interistituzionale per continuare a stimolare la costruzione della migliore comprensione reciproca.
Per superare la complessa muraglia d'incomprensione, anche tra di noi, per fortificare i meccanismi di difesa categoriale, così come avviene nei migliori Ordini Professionali, l'Associazione ha ora bisogno della nuova linfa partecipativa delle giovani leve di Comandanti, destinati a divenire i futuri comunicatori per eccellenza, i ricercatori attenti del legittimo consenso per l'operato dei Sindaci, con i quali saranno sempre più legati, non soltanto dal nuovo istituzionale rapporto fiduciario, ma anche da un intelligente e reciproco feeling collaborativo finalizzato alla comune ricerca della migliore possibile simpatia della pubblica opinione, che li vuole, insieme, protagonisti e vincenti.
All'avvenire della Polizia locale, pertanto, si schiuderanno sempre più nuovi orizzonti di sviluppo, nuove potenzialità operative, nuove frontiere professionali. I futuri dirigenti, serbatoi delle cognizioni locali soggettive ed oggettive, ricchi di incommensurabili risorse umane, verranno a trovarsi sempre più in prima linea nel circuito mediatico del servizio pubblico, da gestire ora con sensibilità di partecipazione e capacità gestionali a livello europeo.
Per tutte queste considerazioni la Polizia locale, passaggio obbligato ed imprescindibile cuneo costituzionale, avrà sempre più bisogno di un prestigioso organismo rappresentativo per raccordarsi con tutte le altre Forze istituzionali in campo nell'esplorazione di nuove strategie riformatrici, e la nostra consolidata Associazione, crogiolo morale unificante e fonte di continue mediazioni, è destinata a rimanere il naturale contenitore amichevole, democraticamente eletto, dove ciascun socio, anche in pensione, potrà continuare a conferire testimonianze, idee e progetti nuovi, a coltivare le più nobili aspirazioni professionali, in un clima di leale coesistenza emulativa e di civile e comune solidarietà».

 

Fonte: Il Vescovado

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