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"In nome di Maria". La tradizione dei canti mariani

Il culto mariano, come è espresso nelle tammurriate, recepisce antiche tradizioni nelle quali s'intrecciano reminiscenze pagane e cristianesimo. Eppure sono espressione di fede vera, come quella che spinge tante persone ad arrampicarsi fin sopra l'Avvocata. O ai pellegrinaggi a Montevergine, alla Madonna dei Bagni, a quella dell'Arco, giusto per fare qualche esempio

Inserito da (Maria Abate), lunedì 10 agosto 2020 11:08:22

Di Sigismondo Nastri

C'è un'indagine sui canti dedicati alla Madonna, a partire dai primi secoli della Chiesa, realizzata da Sergio Militello, musicista e compositore, fondatore del Centro internazionale di musica sacra. È contenuta nel volume '"I primi canti a Maria", Editrice Vaticana.

I canti mariani sono per lo più di matrice popolare, appartengono alla memoria e alla devozione della gente. Non penso - può darsi che sbaglio - ci siano autori riconosciuti (o riconoscibili) dietro molti di questi canti. Forse ci sono autori che li hanno riveduti, rielaborati, altri che li hanno musicati.

Tra i canti più diffusi nella Chiesa ricordo "Dell'aurora tu sorgi più bella", "Evviva Maria", "Ti salutiamo, Vergine", "Mira il tuo popolo", "Andrò a vederla un dì".

Quando sento "È l'ora che pia / la squilla fedel / le note c'invia / dell'Ave del ciel" mi viene subito da pensare, forse per assonanza, a "la diva del mare / l'Assunta del ciel", che viene cantata in alcune chiese, fino a qualche tempo fa pure alla Madonna della Libera, sotto casa mia, nei pomeriggi assolati dal 15 luglio al 15 agosto, in preparazione della festa patronale in onore di S. Maria a Mare, protettrice di Maiori.

Il culto mariano, come è espresso nelle tammurriate, recepisce antiche tradizioni nelle quali s'intrecciano reminiscenze pagane e cristianesimo. Eppure sono espressione di fede vera, come quella che spinge tante persone ad arrampicarsi fin sopra l'Avvocata. O ai pellegrinaggi a Montevergine, alla Madonna dei Bagni, a quella dell'Arco, giusto per fare qualche esempio.

Teniamo pure conto che in un tempo in cui il processo di scolarizzazione -interessava una percentuale minima della popolazione, e l'analfabetismo era molto diffuso, canti e preghiere in dialetto locale erano meglio recepiti e compresi dalla popolazione.

La figura di Maria, madre di Gesù, i dogmi, i misteri e le solennità liturgiche a lei dedicate sono stati nel corso dei secoli oggetto privilegiato della contemplazione lirica dei poeti, da Dante a Petrarca, da Alda Merini a Mario Luzi, fino a Pasolini che pure non era credente.

In oriente - leggo - non si può pregare senza Maria, la Theotókos (Madre di Dio), in relazione con l'opera salvifica del suo figliuolo.

I canti alla Madonna, eseguiti in modo corale, perfino chiassoso, come la celebre tammurriata della festa dell'Avvocata, sono testimomianza - ripeto - di una genuina, ruspante devozione popolare. In questo caso la fede diventa tensione mistica, anche pathos.

(Foto: Giuseppe Proto)

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